La materia principale dell'arte poetica è il linguaggio. Sistemare le parole in una forma/stile e ritmo che altri non hanno fatto prima di te richiede uno sforzo impegnativo per trovare molteplici significati e anche uno sforzo per andare oltre la vita quotidiana. Per rendere questo lavoro qualitativamente valido, (che siamo obbligati a mettere in ordine con coerenza) è necessaria una seria preparazione.
Poiché si dice che "la poesia non ha scuola", molti giovani -appassionati di poesia- pensano che quindi non sia necessaria alcuna formazione. Tuttavia, (come ogni branca dell'arte) anche la poesia richiede una seria formazione. Questa formazione inizia con la linguistica, la filosofia, la storia dell'arte, la storia del mondo e permane. Questo "sforzo di apprendimento" è uno sforzo volontario; nessuno ti mette alla prova o dà un voto. Il resto dipende dalla tua abilità e dall'uso sapiente della lingua... Riproducendo (torcendo, spezzando...) il linguaggio in una dimensione strutturale, sonora e semantica, il poeta dà alla poesia una nuova "identità": Linguaggio poetico... In un certo senso, questo significa il confronto e la resa dei conti di un poeta con il linguaggio... Sapendo che l'atto della creazione (ancora e ancora) non è possibile con ciò che è dato, il poeta deve creare un nuovo linguaggio e una nuova voce mentre imposta la sua poesia. Il ritmo e la musicalità possono essere garantiti solo in questo modo.
La poesia permette di creare nuove dimensioni del vissuto piuttosto che un riflesso individuale della vita. Il poeta deve essere un buon osservatore, ma la poesia non mostra ciò che si vede; mira a creare una "dimensione superiore" partendo dalle esperienze vissute. Con il "dettato poetico" che cattura il lirismo, l'emozione, l'intuizione e l'espressione del poeta si imporranno sulle parole e ne faranno immagine; Magari con o create dal ritmo, dal suono e dalla passione (con amore). Più ampio è il vostro tema (dall'individuale al sociale; dal locale all'universale); più stratificati sono i significati che attribuite alle parole e più avete ricchezza immaginativa/preoccupazione estetica, più siete vicini al successo.
La poesia è l’opposto di ciò che s’intende per "formale"; la politica cammina sulle gambe del "formale"... In politica dominano la menzogna, la demagogia, l'imposizione, la minaccia, la valutazione/analisi, gli slogan, ecc.; la poesia ne resta fuori. Queste caratteristiche (tutto ciò che è dato) che guardano oltre dalla realtà sono invertite... In altre parole, il linguaggio della sfera politica è razionale, dominante, didascalico, arido e maschile. Al contrario, il linguaggio della poesia è immaginativo, creativo, fertile e femminile. La poesia (senza recitare slogan) può tradurre il politico nel suo proprio linguaggio e assorbirlo nei suoi versi; può guardare da una "prospettiva" diversa agli eventi e ai fenomeni. Offre la possibilità di vedere la realtà da un altro punto di vista e aprire al lettore un ampio orizzonte... Tuttavia l’ambito politico, nella sua povertà e superficialità, non può utilizzare la poesia come strumento, se non di tanto in tanto.
Sulla base di tutto ciò, posso riassumere la mia poetica come segue:
Lo scopo del poeta è quello di trasmettere il "messaggio" alle masse (alla gente) attraverso emozioni. Mentre il modo di proporre una poesia può variare, anche il "messaggio" del poeta in ogni poesia può variare; proprio come l'immagine, il simbolo, la forma, lo stile e simili elementi poetici, ognuno dei quali è un mezzo per raggiungere lo scopo principale (la buona poesia). Qual è la differenza tra un poeta che usa insistentemente lo stesso stile o lo stesso tema per creare una poesia “originale” e un pittore che cerca di fare tutti i suoi quadri con gli stessi pennelli e colori?
Tamer Öncül
Traduzione di Valeria Citterio. Revisione di Laura Garavaglia
Tamer Öncül
È nato a Nicosia, Cipro. È uno dei promotori dell’ Unione degli Artisti e degli Scrittori turchi di Cipro, di cui è stato presidente e segretario generale. Attualmente fa parte del comitato direttivo ed è uno dei redattori del giornale nazionale Zaman Mekan Insan. Öncül è stato anche uno dei fondatori della rivista Pygmalion (1993), nonché membro del consiglio di amministrazione. Dal 1990, i suoi articoli culturali sono apparsi su "Ekin Gündemi", la rubrica che tiene nel giornale Yenidüzen. Il suo viaggio poetico iniziò a metà degli anni '70, con il "realismo sociale" e la "sensibilità cipriota" come caratteristiche dominanti. Tuttavia, Öncül ha continuato a cercare la propria nicchia, pur essendo aperto a nuove idee e sperimentazioni. Le sue poesie e i suoi scritti sono apparsi su riviste turche, tedesche, francesi e cipriote.
Photo by Girl with red hat on Unsplash
留言