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Doris Kareva | Canto XV, Purgatorio



Doris Kareva

Da Tallin ecco una lettura di Dante in Estone da una delle più amate poetesse di quel Paese: Doris Kareva. Figlia del compositore Hillar Kareva, da cui ha ereditato la musicalità dei suoi versi, è stata tra l’altro Segretaria nazionale della Commissione nazionale Estone per l’UNESCO.


Purgatorio

Canto XV, 67-73


Quello infinito e ineffabil bene

che là sù è, così corre ad amore

com’a lucido corpo raggio vene.


Tanto si dà quanto trova d’ardore;

sì che, quantunque carità si stende,

cresce sovr’essa l’etterno valore.


Commento

Accolgo calorosamente l'iniziativa che ricorda agli amanti della poesia e della filosofia di tutto il mondo di riaprire la "Divina Commedia" di Dante. È uno dei capolavori letterari che dovrebbe essere letto e riletto ogni vent'anni. Come cambia la luce durante il giorno, così cambiano le ombre - e sicuramente nei vent'anni si vedono sfumature diverse del testo rispetto ai sessanta. Siamo fortunati a godere di una buona traduzione della Divina Commedia in estone, ma dato che risale a mezzo secolo fa, potrebbe essere il momento di considerarne una nuova.


Ho scelto i versi del Purgatorio, che sembrano riflettere bene la fase attuale del mondo, e ho ritradotto il Canto XV, 67-73 per me come forma di meditazione o esercizio spirituale. Da quanto ho capito, l'amore umano, amor, illuminato da raggi di bontà divina, infinito e ineffabil bene, fiorirà e darà bei frutti, trasformando il mondo in un luogo più gentile e migliore. Un pensiero molto stimolante in tempi di sfida.


Cosa può essere più curativo in mezzo alle tragedie umane che concentrarsi sulla Divina Commedia? Rileggerne anche solo alcune parti è stata una rivelazione. Sono molto grata della possibilità di partecipare a questo evento - e sono in attesa di nuove traduzioni di Dante in estone.

 

Purgatorio

Canto XV, 67-73


See lõpmatu ja ütlematu headus

sealt ülalt tõttab varmalt armastama,

nii nagu kiirgus kirka keha ligi.


Ta kingib end, kus leiab ärgast kirge,

ja seal, kus avardumas armuheldus,

ta üle kasvab aegumatu vägi.



I warmly welcome the initiative that reminds lovers of poetry and philosophy all over the world to open again Dante’s “Divine Comedy”. It is one of the literary masterpieces that should be read and reread every twenty years. As the light changes during the day, so do the shadows – and surely in twenties one sees different shades of the text than in sixties. We are lucky to enjoy a good translation of Divine Comedy into Estonian, but as it dates back half a century, it may be time to consider a new one.


I chose the lines from Purgatorio, that seems to reflect the present phase of the world well, and retranslated Canto XV, 67-73 for myself as a form of meditation or spiritual exercise. As I understand it, human love, amor, illuminated by rays of divine goodness, infinito e ineffabil bene, will flourish and bear beautiful fruits, turning the world into a kinder and better place. Very inspiring thought in times of challenge.


What can be more healing amidst human tragedies than concentrating on Divine Comedy? Rereading even parts of it has been a revelation. I am very grateful for the chance to participate in this event – and am looking forward to fresh translations of Dante into Estonian.




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