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Laura Garavaglia

Marisol Bohórquez Godoy


MARISOL BOHÓRQUEZ GODOY – COLOMBIA, 1982

BIOGRAFIA

Poetessa, pittrice e traduttrice, laureata in ingegneria industriale. Cresciuta immersa nella natura della campagna colombiana, fin da bambina ha riconosciuto, nelle arti, una forma comunicativa per esprimere i propri interrogativi sull'esistenza. Autrice di poesie e racconti, alcuni dei quali pubblicati in antologie e riviste nazionali ed internazionali è già stata tradotta in inglese, francese e italiano. Nel 2017 è stato pubblicato il libro di poesie Effetto Farfalla-Efecto Mariposa”(2017) in edizione bilingue.

LA POESÍA CHE NON VOLLE ESSERE SCRITTA

Fui testimone della guerra ancor prima di nascere

Io ero un pezzo di carne che cercava di battere

nel tuo ventre minacciato dall’angoscia

Resistemmo alla fame dei violenti

La pioggia cancellò il silenzio che lasciarono i proiettili

Lavammo i nostri incubi nei fiumi tinti di sangue

e mordemmo l’oscurità divenuta cenere

per affrontare la paura di una nuova alba

con la morte in attesa

Vedemmo madri piangere i propri figli

e mogli che eclissarono il giorno con il lutto nelle vesti

Ci afferrammo ogni notte alla protezione di divinità

che ancora non mostrano il proprio volto

e occultammo i sogni sotto il coprifilo della porta

Il ferro di cavallo della nostra buona sorte

fu la vittima benedetta di un proiettile vagante

affinché io potessi credere nei presagi

Io vidi la guerra ancor prima di nascere

conobbi il pianto di mia madre

e il fragore nel cuore di mio padre

prima dei canti nella culla

Vidi un arancio aspro piangere le sue arance marce

e fungere da rifugio a chi sotto i suoi rami

cercò di cancellare l’inferno dalla memoria

E mi chiedete perché non scrivo poesie sulla guerra?

A me, che ancora cerco di far tacere l’eco delle loro voci nei miei sogni

ANCORA ESISTI?

Alle donne vittime della violenza di genere

Se mi chiudi le labbra col tuo pugno chiuso

io scapperò da te

senza aspettare che un principe venga a riscattarmi

Se fai sanguinare il mio sesso

prendendomi con la forza,

io scriverò versi

che germineranno in ogni cicatrice

Le mie parole ti ricorderanno che fu una donna

colei che cullò il tuo fragile corpo nelle sue viscere

ignara del potere della tua metamorfosi

Perché io sono la madre

a cui continui a lacerare il ventre

Sono io la carne con cui cucini la tua cena

portando dio come tuo invitato

Eppure da lontano

aspetto l’istante reversibile,

il giorno in cui mostrerai il tuo volto

degno di appartenere alla nostra specie;

- uomo capace di sostenere la farfalla tra le mani

senza mutilare le sue ali –

TENDENTE ALL’INFINITO

Chiedi agli uomini di scienza di ciò che cresce senza misura.

Possono forse trovare l’esatta risposta al limite di questo 1 che sei tu

diviso per questa x, figura indefinita che sono io

che tende all’infinito?

Le mie ali si espandono in un volo così alto.

Talvolta precipitano verso il punto zero;

-abisso matematico-

dove tutto ciò che pretende di essere moltiplicato

si riduce a nulla.

Lì, così prossime ad essere annullate, si elevano

come fragili bollicine che trovano salvezza in un bacio del vento,

e senz’altra uscita che questo indeterminato numero di probabilità

in cui spero di toccarti in qualche punto,

intraprendo di nuovo questo viaggio

-curva d’amore che hai tracciato-

nel piano cartesiano dei tuoi sogni.

Traduzione di Gianni Darconza

_

BIOGRAPHY

Poetess, painter and translator, graduated in industrial engineering. Grown up in the nature of the Colombian countryside, since she was a child she recognized in the arts a communicative form to express her existential questions. Author of poems and stories, which some were published in anthologies and national and international magazines. She has already been translated into English, French and Italian. In 2017 the book of poems “Effetto Farfalla - Efecto Mariposa" (2017) was published in a bilingual edition.

THE POEM WHICH REFUSED TO BE WRITTEN

I witnessed war before I was born

I was a shred of meat trying to beat

in your terror-stricken womb

We resisted the hunger of the violent

Rain wiped the silence of bullets

We washed our nightmares in rivers stained in blood

and bit off darkness in ashes

to face fear of a new dawn

with death on the lookout

We saw mothers mourn their sons

and wives black-clad eclipsing daylight

We grappled every night onto gods

who still hide their visage

and we plunged our dreams under the door frame

The horseshoe of good luck

was the blessed victim of a stray bullet

that I may believe in omen

I saw war before I was born

I met my mother's tears

and the din in my father's heart

well before cradle songs

I saw a sour orange tree cry over its rotten fruits

and shelter those who under its branches

were trying to forget hell

And you ask me why I don't write poems on war?

Me, still struggling to silence their voices echoing in my dreams

ARE YOU STILL ALIVE?

To women, victims of gender violence

If you close my lips with a clenched fist

I'll run away from you

not waiting for a prince to rescue me

If you make my sex bleed

while assaulting me,

I'll write verses

which will sprout in every scar

My words will remind you that a woman

lulled your weak body in her womb

not knowing how you would change

As I'm the mother

whose womb you're tearing

I'm the flesh you cook for dinner

God your guest

Yet far away

I'm waiting for the reversible moment,

the day when you show a face

fit to stand for our species;

- you man whose hand can gently hold a butterfly

tearing none of its wings -

APPROACHING INFINITY

Ask the men of science what grows indefinitely.

Can they find the right answer for the limit of this one, you

divided by this x, indeterminate figure, me

approaching infinity?

My wings spread in such a daring flight.

They sometimes nosedive towards zero;

-mathematical abyss-

where all that wishes to be multiplied

dwindles to nothing.

There, close to being effaced, like

frail bubbles that take refuge in the kiss of the wind,

and finding no way out except this indeteminate number of possibilities

in which I hope I can touch you somewhere,

there I venture again on this voyage

-curve of love that you drew-

on the Cartesian system of your dreams.


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