MARC KELLY SMITH – CHICAGO, USA, 1949
BIOGRAFIA
Padre fondatore del movimento internazionale Poetry Slam, ha iniziato la sua divulgazione poetica nella Chicago degli anni '80, organizzando serate di cabaret e open mic. Tale disciplina poetica si è consolidata nel 1986 e, gradualmente, si è diffusa su scala internazionale, coinvolgendo più di 2000 Città.Primo esempio di poesia performativa, la sua, coinvolge, comunica ed emoziona.
PICCOLO RAGAZZO
Questa era la pioggia… (fa tintinnare alcune chiavi) … questo era il
tuono… (Bang!) … e questo (zing zing lungo le chiavi) i
punti elettrostatici che si intrecciano di tanto in tanto nella grigia oscurità
crescente che stringe il cielo.
Questo era il blu acceso…
…il sole.
I passi di un ragno.
Luce su un pluviale.
Perle sulle scaglie di vernice.
Che si staccano dallo stagno.
Questa era la luna,
Che si dissolveva alla finestra
Avvolgendo un’ombra,
Un passaggio di aria.
Sposta le tende
Bianco puro del davanzale in legno
Bagnato sul vialetto
Catturato in un giro.
Questo era il pianto
Che chiamava a mezzanotte.
Un pianto senza voce
Che chiamava dentro.
Questi erano i passi.
Qualcuno stava arrivando.
Nessuno da ascoltare.
Nessuno di cui prendersi cura.
Lui era un piccolo ragazzo.
Che scappava dal padre.
Lui era un padre.
Che inseguiva il figlio.
Loro erano un momento
Catturati in una foto.
Catturati nella luce del sole.
Catturati in un giro.
Ecco il prato verde
Sotto alla luce del sole.
Verde è l’impero
Delimitato dai cammini.
Eccolo che corre
Veloce attraverso le foglie rosse
Che cadono in autunno
In un mucchio.
Volto di tutta la luce del sole
Passato attraverso le corsie
Preso all’emergenza,
Emergenza della luce.
Questo è il volto luminoso,
Il volto di ottobre
L’estate che corre
Fantasmi indiani.
Ecco le foglie spazzate
Al mattino brinate.
Al tramonto arricciate.
Arricciate nel fumo.
Questo è il vestito allacciato
Veste della nevicata
Che fiocca su di lui
E cade dentro.
Lui era un piccolo ragazzo
Che scappava dal padre.
Lui era un padre
Che inseguiva il figlio.
Loro erano un momento
Catturati in una foto.
Catturati nella luce del sole.
Catturati in un giro.
Questa era la pioggia.
Questo era il tuono.
Questo era il lampo.
Che cuce il cielo.
Adesso arriva l’oscurità.
Appoggiata al chiaro di luna.
Oltre le stelle.
Mentre volge verso l’alto
MUSICISTA DI STRADA
Un musicista si distingue all’angolo di una strada e inizia a suonare
melodie… melodie
attraverso le foglie
come un grosso gatto che si arrampica
melodie
testando ogni ramo più alto.
allungando una zampa nera
per prendere una nota
in cima all’albero.
Melodia.
Il musicista suona il suo corno
e fa turbinare dalla campana
un motivo di sciarpa blu
fluttua dentro il lampione
come la lucentezza di atteggiamenti solitari.
Una voce
in cima all’albero.
Melodia.
Adesso, questo musicista… puoi chiamarlo Gatto,
Gatto soffia l’Inno del Corno Blu
tirando giù l’orlo
da un cappello blu
giocando con le cose come se fossero
mute.
Un piccolo suono catturato nella sua gola.
Mutato.
Le cose come sono con una differenza,
una differenza in tutto quello che fa.
Oh questo Gatto, Gatto soffia l’Inno del Corno Blu,
Indossando il cappello blu,
Le cose del cappello blu così come sono,
Salta attraverso la luna di panna e la mezzanotte
Un suono che dice,
“È l’amore,
È l’amore che lo sta facendo a pezzi.”
Oh, è solo un ragazzo,
Un ragazzo all’angolo della strada solitaria
Sperando di poter spingere
Alla donna nella luce della finestra
La musica che suonerebbe
Se potesse prenderla
In quella nota impossibile.
Suonala come un anello di Saturno che oscilla attorno a Marte.
Suonala alla finestra tre appartamenti sopra
Chiaro di luna, vento di lago, alberi nel cortile che ondeggiano,
Piante in vaso verdi, schermi estivi,
I volti di Coltrane, Brown, e Adderley
Si mischiano nei suoni della notte
Con i propri ritmi cardiaci.
Oh, questo ragazzo, come un grosso gatto che si arrampica
Camminando sul cornicione di pietra
Pensa. Lui pensa
Se solo potesse muovere le sue mani
A partire dalla pianta dei suoi piedi,
Accarezzare la sua pancia,
Baciarla fino alla morte.
Un fuoco blu che si sprigiona dalla sua testa.
Una fiamma nella sua lingua che la congela
In un lasso di tempo che non vuole lasciar perdere.
Lui pensa.
Questo è il grido. Questo è il lamento.
Questa è l’unica nota che non riesco a trovare da sola.
Quindi prendila. Prendi da me la luna di panna,
Il vento folle, la mezzanotte.
Prendi tutto quello che c’è e che ci sarà.
Prendi tutto quello che c’è e che ci sarà.
E così una mattina lei lo fece
E nella gialla luce mattutina
Lui trovò:
Le sue labbra blu separate
Sulla sua pancia fredda.
Luci blu che girano
In un cielo bruciato.
Lo stoppino di una fiamma sulle cime degli alberi
Raffreddatosi.
IL CAPPOTTO DI MIO PADRE
Sto indossando il cappotto di mio padre.
Lui è morto. Non mi piaceva,
Ma indosso il cappotto.
Sto indossando il cappotto di mio padre,
Che è morto. Non mi piaceva,
Ma indosso il cappotto lo stesso.
Un uomo più giovane, fermandomi per strada,
Mi ha chiesto,
“Dove hai preso un cappotto del genere?”
Rispondo che era di mio padre.
Ora andato, morto.
L’uomo più giovane si zittisce.
Non è che adesso stia provando
Ad essere orgoglioso di mio padre.
Non mi piaceva.
Era un uomo limitato.
C’erano molte cose che avrebbe potuto fare di più.
C’erano molte cose che avrebbe dovuto cercare di capire.
Il cappotto gli stava bene.
Adesso sta bene a me.
Non lo amavo,
Ma indosso il cappotto.
La maggior parte di noi si mostra l'un l'altro
Mode di chi siamo.
A volte abbottonati al collo.
A volte sovrastimati.
A volte sorprendiamo anche noi stessi
In abiti che non avremmo mai sognato di indossare.
Indosso il cappotto di mio padre.
E mi sembra
Che questo è il modo in cui molti di noi
Ci conosciamo a vicenda –
In cappotti che abbiamo preso
Per essere nostri.
LEGAME NOTTURNO
Premi un pulsante.
Accendi un interruttore.
Orologi, cronometri pronti?
Braccia e gambe, siete pronte?
Mendicanti ciechi, le vostre tazze tintinnanti sono pronte?
Okay,
Quiiii quiiiiiiiiii quiiiiiiiiiiiiiiiii
Arrivano!
La folla si muove dallo stand degli hot dog
Dal fiorista economico.
Dal lustrascarpe
Dal barbeque di pollo,
pollo che diventa saliva
seguendo il retro delle teste
attraverso le gallerie
che incanalano
il mondo.
Poi, dai loop, il calore umano cade.
Il ferroviere chiama,
“Novantanovesimo!
Centoundicesimo!
Belmont! Cottage Grove!
Kennsington! Kennsington!”
Dieci pulsanti vengono premuti.
Dieci interruttori vengono accesi.
Scendere. Salire.
Salire. Scendere.
Tossire. Starnutire. Ansimare. Soffocare.
Il treno si spinge in avanti.
La gente cade.
Un uomo anziano sputa sul pavimento.
E dice,
“Mi ricordo
Quando i bambini
Correvano lungo i binari
Pompando le loro braccia
Cercando di fischiare
cercando di fischiare
cercando di fischiare…”
Fischiare! Fischiare! Fischiare!
Cento milioni di pulsanti premuti.
Duecento milioni di interruttori accesi.
Ferrovieri. Cervelloni. Ingegneri.
Ingranaggi. Corpi. Menti spezzate.
Le ruote gemono.
I fischi ululano.
I ragazzi sbuffano al cielo canuto
Corrono lungo i binari
come bastoncini neri animati
contro un cielo rosso arancio.
come bastoncini neri animati
contro un cielo rosso arancio.
Come storti sussurri di fumo.
storti sussurri di fumo.
Legame notturno.
È finita.
Traduzioni dall’inglese di Alessia Ciboldi, revisione di Laura Garavaglia
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BIOGRAPHY
Founder of the International Poetry Slam movement, he started his poetic divulgation in the Chicago of the 80s, organizing cabaret and open mic nights. This poetic discipline was consolidated in 1986 and gradually spread on an international scale, involving more than 2,000 cities.As a first example of performative poetry, his involves, communicates and excites.
SMALL BOY
This was the rain ... (he tinkles some keys) ... this was the thunder ... (Bang!) … and this (zing zing along the keys) the electro-static stitches knit now and again in the gray growing darkness gripping the sky.
This was the bright blue ...
... the sun.
Steps of a spider.
Light on a downspout.
Beads on the paint flakes
Peeling off tin.
This was the moon
Dissolving in the window
Wrapping a shade,
A passage of air.
It moved the curtains
Sheer white from the wood sill
Wet to the alley
Caught in a spin.
This was the cry
Calling at midnight.
Voiceless a cry
These were the footsteps.
Someone was coming.
No one to listen.
No one to care.
He was a small boy
Running from father.
He was a father
Running to son.
They were a moment
Caught in a photo.
Caught in the sunlight.
Caught in a spin.
Here is the green lawn
Under the sunlight.
Green is the empire
Bounded by walks.
Here he is running
Fast through the red leaves
Falling in autumn
Into a pile.
Face of all sunlight
Passage through gangways
Taken at emergence,
Emergence to light.
This is the bright face,
Face of October
Racing the summer
Indian ghosts.
Here are the brushed leaves
Frosted at morning.
Curling at sunset.
Curling in smoke.
This is the laced gown
Garment of snowfall
Flaking upon him
Falling within.
He was a small boy
Running from father.
He was a father
Running to son.
They were a moment
Caught in a photo.
Caught in the sunlight.
Caught in a spin.
This was the rain.
This was the thunder.
This was the lightning
Stitching the sky.
Now comes the darkness.
Backing the moonlight.
Beyond it the stars
Spinning on high.
STREET MUSICIAN
A musician stands out on a street corner and begins to play
melodies … melodies
up through the leaves
like a big cat climbin'
melodies
testin' each branch higher.
reachin' out a black paw
to catch a note
high in the tree.
Melody.
The musician blows his horn
and makes an air of blue scarf
swirl out of the bell
floats into the street light
like a sheen of lonely attitudes.
One voice
high in the tree.
Melody.
Now, this musician ... you can call him Cat,
Cat Blow the Horn's Hymn Blue
pullin' the brim down
on a blue hat
playin' things as they are
muted.
A little sound caught in his throat.
Mutated.
Things as they are with a difference,
A difference in everything he does.
Oh this Cat, Cat Blow the Horn's Hymn Blue,
Wearin' the blue hat,
Blue hat things as they are,
Blue lips playin' as you hear them now,
Rips through the creamy moon and the midnight
A sound that says,
“It's love.
It's love that's tearin' him apart.”
Oh, he's just a guy,
A guy out on the lonely street corner
Wishin' that he could press
To the woman in the window light
The music he would play
If he could catch her
In that impossible note.
Play her like Saturn Ring Swing Around Hazy Mars.
Play her at the window three flats up
Moonlight, lake wind, trees in the courtyard swayin',
Potted plants green, summer screens,
Faces of Coltrane, Brown, and Adderley
Mixin' in the sounds of the night
With his own heart rhythms.
Oh, this guy, like a big cat climbin'
On a stone ledge walkin'
Thinks. He thinks
That if he could just move his hands
Up from the bottoms of her feet,
Caress her belly,
Kiss her 'til she died.
A blue fire spinnin' from his head blown out.
A flame in his tongue freezin' her
In a measure of time that won't let loose.
He thinks
This is the holler. This is the moan.
This is the only note I cannot find alone.
So take it. Take from me the creamy moon,
The crazy wind, the midnight.
Take all there is and all there's gonna be.
Take all there is and all there's gonna be.
And so one morning she did
and in the yellow morning light
he found:
Her blue lips parted
On his belly cold.
Blue lights spinnin'
In a sky burnt out.
A flame wick in the tree tops
Gone cool.
MY FATHER’S COAT
I’m wearing my father’s coat.
He has died. I didn’t like him,
But I wear the coat.
I’m wearing the coat of my father,
Who is dead. I didn’t like him,
But I wear the coat just the same.
A younger man, stopping me on the street,
Has asked,
“Where did you get a coat like that?”
I answer that it was my father’s.
Now gone, passed away.
The younger man shuts up.
It’s not that I’m trying now
To be proud of my father.
I didn’t like him.
He was a narrow man.
There was more of everything he should have done.
More of what he should have tried to understand.
The coat fit him well.
It fits me now.
I didn’t love him,
But I wear the coat.
Most of us show off to one another
Fashions of who we are.
Sometimes buttoned to the neck.
Sometimes overpriced.
Sometimes surprising even ourselves
In garments we would have never dreamed of wearing.
I wear my father’s coat.
And it seems to me
That this is the way the most of us
Make each other’s acquaintance --
In coats we have taken
To be our own.
NIGHTBOUND
Push a button.
Flip a switch.
Clocks, timers ready?
Arms and legs, are you ready?
Blind beggars, do you have your jingling cups ready?
Okay,
Heeerrrrre heeerrrrrrrrrre heeerrrrrrrrrrrre
They come!
The crowd moves from the hot dog stand
To the cheap flower man.
From the shoe-shiner
To the barbeque chicken,
spit-turnin’-chicken
chasin’ the backs of heads
through the tunnels
that funnel
the world
away.
Then, from loops, the human heat hangs.
The trainman calls,
“Ninety-ninth!
One-Hundred & Eleventh!
Belmont! Cottage Grove!
Kennsington! Kennsington!”
Ten buttons are pushed.
Ten switches are flipped.
Get off. Get on.
Get on. Get off.
Cough. Sneeze. Wheeze. Choke.
The train jerks forward.
Folks flop.
An old man spits right on the floor
And says,
I remember
When the kids
Would run alongside the tracks
Pumpin’ their arms
Tryin’ for a whistle
tryin’ for a whistle
tryin’ for a whistle …”
Whistle! Whistle! Whistle!
One hundred million buttons pushed.
Two hundred million switches flipped.
Train men. Brainmen. Engineers.
Gears. Bodies. Broken minds.
The wheels whine.
The whistles howl.
The boys snort hoary heave’n’
Run alongside the tracks
like black sticks animated
against an orange red sky.
like black sticks animated
against an orange red sky.
Like crooked whisps of smoke.
crooked whisps of smoke.
Nightbound.
It’s over.