JETON KELMENDI – PEJA, KOSOVO, 1978
BIOGRAFIA
Poeta considerato precursore ed esponente rappresentativo della poesia albanese moderna, è inoltre scrittore, saggista e giornalista pubblicista per svariati giornali albanesi ed esteri.
Laureatosi all'Università di Bruxelles, ha conseguito un master in diplomazia e politica internazionale. È professore alla AAB University e membro attivo dell’Accademia Europea di Scienze, Arte e Letteratura di Salisburgo.
Le sue raccolte approfondiscono la lirica dell'amore, del conflitto nel quale ha combattuto durante la guerra in Kosovo e la realtà dei nostri tempi; le poesie, liriche ricche di metafore e simbolismi, sono state tradotte in più di ventisette lingue e pubblicate in svariate antologie internazionali.
PEJA ALLE CINQUE DEL MATTINO
A mio padre
La città s’addormentò;
L’uomo e la notte s’assopirono
Il silenzio prese una pausa
Dopo la pienezza del giorno passato,
Fu allora che si manifestò il mattino à Peja.
La città s’oscurò alle cinque del mattino.
Il 12 aprile
era difficile condividere i propri sogni.
Qualcuno sognava la primavera,
Qualcun altro tratteneva tutto,
tutte le storie, tutti i desideri per sé,
Per addormentarsi infine senza alcun sogno.
Anch’io mi addormentai,
E benché dormissi
Vidi mio padre allontanarsi
Nella foresta,
Anche se era troppo presto per partire per la montagna;
Mio padre
è sempre stato un uccello mattiniero
Ma quella volta era troppo presto,
Si svegliò
Per attraversare il ponte che unisce
Il nostro mondo all’altro.
A Rugoya
Gli uomini muoiono dignitosamente
Perché la natura li ha addestrati,
Questo soleva ripetere mio padre
Quando mi parlava della sua famiglia,
Tutti hanno portato a termine l’opera
Della loro vita,
Poi attraversarono i cuori
e raggiunsero l’eterno.
Ricordo che mio padre
Ogni volta che si metteva all’opera
Era gioioso,
Era sempre felice
Della sua giornata;
Era venerdì,
E mio padre,
Per la prima volta silenzioso,
Era pronto per tutti i sogni,
È entrato in un sonno senza sogni,
Lasciando dietro di sé
La sua patria liberata
Sebbene il suo paese dovesse risolvere così tanti problemi,
I suoi figli lo circondarono;
Fu così che abbassò le palpebre,
Senza ammirare un’ultima volta la natura primaverile,
Padre.
O Primavera,
Splendida stagione,
Allontani il senso dalla retorica,
Ma questa volta hai allontanato
Mio padre,
D’ora in poi vivremo con più impeto,
Con più ricordi, con più favole,
Tutto d’ora in poi si moltiplicherà,
Tuttavia nessuno più mi consiglierà
Perché mio padre non è più qua.
12 Juin 2013, Pristina
AMORE IN TEMPO DI GUERRA
Talvolta vorrei che le cose andassero
Diversamente,
Per esempio
Vorrei essere avvolto dalla nebbia
Per poter attraversare la frontiera
Senza problemi,
Perché fu là che
Qualche mese fa
Vidi una giovane donna
Dai capelli ricci,
L’ho vista solo una volta,
Ma l’ho sognata così tanto
Che me ne sono innamorato.
Tuttavia, a conti fatti,
Questa è la guerra, e non si conosce
Il suo futuro,
Ogni giorno si combatte contro la morte,
Ogni volta si viene a sapere
Che un ragazzo
È morto per la pace
O altre cose,
Come per esempio
Che il nemico è stato decimato.
Quotidiane banalità.
Forse
Se confidassi a un amico
Che voglio amare
In tempo di guerra,
Questo amico mi prenderà per stolto,
Eppure anche nei più violenti scontri
Un soldato non smette mai di pensare all’amore,
Lo so, avendolo provato io stesso.
In tempo di guerra
Dio solo sa
Quando tutto avrà una fine,
Forse
Non c’è più spazio per l’amore,
Il tempo riscuote il suo tributo,
Ma se tutti seminassero
La Morte,
Chi raccoglierebbe l’Amore?
Il poeta pensa
Che gli amori più appassionati
Nascono in tempo di guerra.
Forse,
Forse trascendono persino
Il racconto biblico
O anche le storie più illustri
Di Lorca o di Hemingway,
Semplicemente
L’amore stesso è guerra,
La guerra
Più lunga,
Una guerra senza fine,
Combattuta con altre armi:
Cuore, Amore, Sesso.
Eccomi arrivare
Al centro
Della scena,
C’è la guerra,
La contempli, giorno dopo giorno,
E la vita diventa sempre più complicata,
È così che iniziò,
La mia mente era confusa,
Ed improvvisamente
Ero pronto per la felicità,
Per un po’ più d’amore.
È un sogno o un anti-sogno?
Oggi
Sono sicuro che
Se mi domandassero
Se io sia pronto a morire,
Risponderei che per 99 volte lo sono stato,
Ma la 99esima si è avverata
Una sorpresa.
Non saprei immaginare
Come un amore possa nascere
Senza guerra,
Ma l’amore esiste, ed anche la guerra.
A notte fonda
La luna ha dimenticato
Di mostrarsi,
Un soldato è tornato, poi è partito
Verso altre frontiere;
In tempo di guerra, dove c’è l’amore,
La guerra continua…
O soldato, soldato…
Novembre 1999, da qualche parte durante la guerra del Kosovo.
RIDUZIONE DELLA DISTANZA
All’improvviso stanotte
La felice giornata di domani,
Oltre il domani
Ancora un’altra notte,
Sono più vicino a te.
ci sognamo
E così il tempo passa,
Contiamo
I giorni e le notti.
Siamo ansiosi di vederci
Mentre scappiamo da noi stessi,
Così il tempo ci sta guardando
E misura la nostra distanza
Giorno e notte.
Lì vivete, tu e i miei pensieri
Qui, io e i tuoi pensieri
Chi sta contando i giorni,
Stanotte, siamo una notte più vicini
Più vicini ai pensieri
Come tutti dovrebbero essere
Come ti sembra,
Tu ed io, mia cara
Abbiamo un mondo
Completamente diverso.
Traduzioni dall’inglese di Alessia Ciboldi, revisione di Laura Garavaglia
_
BIOGRAPHY
As a poet he is considered a precursor and representative of modern Albanian poetry, he is also a writer, essayist and journalist for several Albanian and foreign newspapers.
He graduated from the University of Brussels and obtained a master's degree in diplomacy and international politics. He is a professor at AAB University and an active member of the European Academy of Sciences, Art and Literature of Salisburg.
His collections deepen the lyric of love, of the conflict in which he fought during the war in Kosovo and the reality of our times; poems, lyrics rich in metaphors and symbolism, have been translated into more than twenty-seven languages and published in various international anthologies.
PEJA AT FIVE IN THE MORNING
For my father
The city is asleep; People and the night were sleeping Silence was taking a break
From the exhaustion of the previous day; Just in this way, the morning unraveled in Peja The city was descending at five in the morning.
On April 12, Not every dream is easy to share. Someone dreams of spring, And someone else was closing everything All stories and desires for himself, To sleep from now on without dreams
I have also been asleep Even dreaming,
I saw my dad going away Into the forest,
Even though it seemed early to go to the mountains; My dad,
Has always been an early bird But this time, it was very early He was awake,
To pass over the bridge that connects This world with the other one.
In Rugova Men die with pride Because nature has trained them, My dad always used to repeat this, When he spoke about his family members, They did all the work Of life, Then marched over the hearts And became eternal.
I remember dad, Every time he did his work
PEJA AT FIVE IN THE MORNING
That he had allotted for himself, Was delighted And happy all day Was walking; It was Friday, And my dad Silent as never before, Ready in all his dreams, Entered in the sleep without dreams, A free fatherland He left it behind, Although his country had many lingering challenges, His sons were close to him: This is how he closed his eyes, Without looking at the green spaces of spring Father.
Oh, Spring This gorgeous season, Always takes the meaning away from rhetoric, But this time it took My father, With more longing, With more memories, more stories Everything will be multiplied, Only suggestions will be less Because our father is not here anymore.
June 12th, 2013, Prishtina
LOVE IN A WAR TIME
Sometime I want them to happen Differently These things For example, I wish a heavy fog surrounded me, Until the border is easily Passed,
To pass there first of all Where a few months ago I saw a girl[1] With curly hair, Only seeing her And later dreaming about her, I fell in love.
But in the end, This is war, and we don’t know the future Every day fighting with death These stories that Someone or another Fell for freedom, Or other news, Such as the enemy Was destroyed These are daily routines.
Perhaps That he desires love In a war time, That friend will think you are stupid But even in the fiercest firefights A soldier will never stop thinking about love I have experienced it in myself.
In a time of war God knows When the end might come, Perhaps Neither time has space for love,
(Love in a war time)
Time has its toll But, what if everyone would plant Death, Who would be harvesting Love?
A poet thinks that the greatest loves Are born in times of war, Perhaps, Perhaps, by exceeding the imagination Of a biblical story, Or Even the most illustrious stories Of Lorca and Hemingway, Simply Love is another war, It’s an infinite war
Even the longest war Se çdo luftë tjetër, But its weapons are Something else: Heart, Soul and Sex.
I came myself And went Right to the center of stage. There is war You looking at it, day after day Life is becoming even more boring: this is how it started My mind was confused, While With happiness I was ready For a little more love.
Is this a dream or an anti-dream? Today I am sure if someone Would ask, But, surprisingly It happened
(Love in a war time)
99 times and I have been able to die The 99th time. Without war, How the time of love begins Cannot be imagined, Only that there is love and war.
Late at night The moon has forgotten To come outside, A soldier has returned, departs In other front lines; In a time of war, when there is love War continues… Ah soldier, o soldier.
November 1999, sometime in the War of Kosov
ABBREVIATION DISTANCE
Overnight tonight
The happy day of tomorrow,
Beyond tomorrow
Again another night,
I'm closer to you.
I and you dream each other
And so time is going,
We count it
Days and nights.
We look forward to each other
As we run away from ourselves,
So the time is looking at us
As it measures our distance
Day and night.
There lives, you and my thoughts
Here, me and your thoughts
Who is counting the days,
Tonight, we are one night closer
Closer to thoughts
How everybody should be
How does it look,
You and me, my dear
We have a world
Completely different.
Brussels, 20 June 2012