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“Luce di Luce"
Poesia e Arte a Pruno
Sabato 18 giugno - ore 20.30 - Pruno, Alta Versilia
Laura Garavaglia leggerà le sue poesie
Sabato 18 giugno Pruno si vestirà di luce e poesia con un’installazione luminosa di Marco Nereo Rotelli e la presenza di poeti provenienti da tutt’Italia. Saranno infatti nella piccola e magica cittadina, per una lettura poetica, Giuseppe Condorelli e Paolo Lisi da Catania, Laura Garavaglia da Como e Loretto Rafanelli da Bologna.
Si tratta di figure di spicco nel panorama culturale italiano, basti dire che Lisi e Condorelli sono gli organizzatori del Premio “Isola Poesia a Catania”, Rafanelli del “Festival dell’Acqua” a Porretta Terme (BO) e Laura Garavaglia è presidente della Casa della Poesia di Como e ideatrice del Festival internazionale di Poesia “Europa in Versi” ed è molto significativo abbiano voluto esser presenti per una manifestazione d’arte che oltre ai valori estetici assume una dimensione profondamente etica.
Organizzato dall’Associazione I Raggi di Belen, l’evento inaugura nella notte del solstizio le manifestazioni programmate nella memoria della disastrosa alluvione che colpì l’alta Versilia venti anni fa, un dramma vissuto dalla popolazione con l’assoluta dignità che connota questi luoghi e con una capacità di razione immediata.
Arte, poesia e musica, saranno così partecipi in una sinfonia d’intenti nello stupore che la luce emana. In un momento così difficile sulle sponde del nostro mare Mediterraneo: dalla montagna di Pruno, spira un soffio che vuol unire tutti in un mare più mite.
Poetare vuol dire costruire frasi che fluttuano, ritmiche, in una dimensione emotiva.
Lungo le piccole vie di Pruno sapientemente illuminate da Rotelli, che queste installazioni realizza in tutto il mondo (basti dire che a maggio scorso ha inaugurato il nuovo Museo della Palestina e il suo prossimo appuntamento sarà a Tuccson in Arizona), la parola irrompe, salta, avvolge, s’insinua, arretra. I poeti creeranno così nuove connessioni, accompagnati dalla musica della banda di Farnocchia, costruiranno labirinti verbali dove l’essenza è preservata dalla primordiale necessità espressiva.
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